Una vacanza a Villetta Barrea, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in qualunque stagione dell’anno, significa soprattutto un ritorno alla natura incontaminata in un ambiente salubre e suggestivo. Una scelta eccellente per gli amanti della montagna che qui possono ritrovare i colori, l’aria, i fiori, i boschi, le sorgenti, i laghi e quant’altro può offrire la natura per soddisfare i propri desideri: dalle gite a cavallo sul lago di Barrea, alle ascensioni sul Monte Marsicano o sul Monte Palombo, alle lunghe passeggiate attraverso le verdi vallate, agli appostamenti per scrutare orsi e camosci. Vi descriviamo alcuni itinerari turistico-naturalistici facilmente percorribili ed adatti a tutti i visitatori, per poter iniziare a conoscere ed ammirare le bellezze del comprensorio di Villetta Barrea.

Itinerario numero 1 (Pineta Zappini-Via Monumento ai Caduti)
Difficoltà: facile
Tempo di salita: 25 minuti
Dislivello: m. 160 – da quota 975 a 1.120 m.
Il primo sentiero che proponiamo è più che altro un assaggio paesaggistico su quello che l’ambiente di Villetta Barrea può offrire agli escursionisti.Punto di partenza della passeggiata è la piazzetta centrale Tre Pizzi, situata presso la sede della pro-loco. Da qui ci si incammina verso il centro storico, percorrendo per un breve tratto la strada provinciale per Scanno; giunti alle ultime case del paese si incontra, sulla destra salendo, una rampa con freccia indicatoria, da qui ci si incammina verso il sentiero, si gira a destra alla prima curva, percorrendo la diagonale di circa m. 100 e si arriva alla piazzola del monumento agli Alpini Caduti. Il panorama comincia ad essere esaltante offrendoci la magnifica vista della Serra Chiarano sulla sinistra, del Lago e del vicino Paese di Barrea al centro, sulla destra i Monti della Camosciara e di fronte la montagna bassa di Decontra che con il suo manto boscoso crea in autunno quel fenomeno policromatico di aceri, faggi, pini e salici fra i più belli d’Abruzzo, famoso anche nei parchi americani con il nome di “estate indiana”.Dopo la sosta, il sentiero prosegue nella pineta giungendo sino al belvedere.


Itinerario numero 2 (Villetta Barrea-Vaiazzone-Piazzale Camosciara)
Difficoltà: facile
Tempo di salita: 60 minuti
Dislivello: m.160 - da quota 975 a 1145 m.

Partendo dalla Piazzetta di Tre Pizzi si attraversa il Paese in direzione Nord giungendo al vecchio ponte per Civitella Alfedena, lo si oltrepassa ed a circa 50 metri, sulla destra, si intravede una rampa dalla quale si imbocca un sentiero (sentiero H3 P.N.A.) dapprima stretto e poi più largo. Il sentiero corre lungo tutta la costa diagonale della montagna di Decontra e del fiume Sangro e, dopo un paio di chilometri si giunge su una sella, nei pressi del colle S. Janni, che ci apre d’incanto tutto l’anfiteatro della Camosciara naturale habitat del cervo, del cinghiale e del camoscio d’Abruzzo.Se si volge lo sguardo in alto è possibile osservare, con un po’ di fortuna, l’aquila reale in uno dei suoi giri perlustrativi di caccia. Dopo una breve sosta si inizia la discesa sull’altro versante (sentiero G2 P.N.A.), qui l’ambiente cambia radicalmente: ci si lasciano alle spalle i faggi per incontrare cerri e arbusti di ginepro e rose selvatiche. Si attraversa poi, su di un ponte in legno, il torrente Scerto e si prosegue per la strada asfaltata per oltre un chilometro, arrivando fino al piazzale della Camosciara, da cui prendono il via numerose esaltanti passeggiate.


Itinerario numero 3 (Villetta Barrea-Km. 9.300-La Montagnola)
Difficoltà: media
Tempo di salita: 2,50 h
Dislivello: m.561 – da quota 1.378 a 1.939 m

Questa escursione, che si presenta con difficoltà media, può essere anche iniziata, per brevità di percorso, portandosi in auto al Km.9.300 della S.P. per Scanno, in località “Pagliara”, individuabile con l’ultimo tornante prima del rettilineo per Passo Godi, qui si parcheggia l’auto e si inizia la passeggiata.Il sentiero d’accesso lo si intravede in piena curva, lo si imbocca e dopo e dopo alcuni metri già ci si trova inoltrati nel folto bosco. Il tragitto è abbastanza ripido e stretto e sale subito di dislivello. Il bosco, conservatosi integro sotto il profilo naturalistico, è composto di diverse specie di vegetazione tra cui il faggio ed il prezioso pino nero di Villetta Barrea. Camminando di buon passo, dopo circa due ore, si giunge alla sorgente della Montagnola a 1866 m. di altitudine.Dopo breve sosta panoramica per godersi il paesaggio si prosegue fino ad arrivare ai ruderi della “Stazzo della Montagnola” ed infine sulla cima della omonima montagna a quota 1939 m.


Itinerario numero 4 (Villetta Barrea-Torrente Profluo-Fonte delle Felci)
Difficoltà: facile
Tempo di salita: 60 minuti
Dislivello: : m.375 – da quota 975 a 1.340 m

Il sentiero natura che proponiamo si sviluppa lungo la fascia pedemontana della Serra Chiarano, itinerario molto interessante sia perchè poco frequentato, sia per gli aspetti variegati che presenta lungo il suo corso.La partenza è localizzata in località Tre Pizzi, nei pressi della sede della pro-loco, si percorre la stradina che oltrepassa la centrale elettrica del paese, iniziando a costeggiare il torrente Profluo.Si nota subito che ci troviamo fuori dalle classiche passeggiate turistiche e, nonostante la vicinanza del paese, l’ambiente diviene subito selvaggio. Dopo circa 500 metri, si oltrepassa il torrente su di un rudimentale ponticello in legno, lo si costeggia ancora per un centinaio di metri per poi lasciarlo iniziando a salire lungo il sentiero (H1 del P.N.A.). Qui si possono ammirare splendide siepi di biancospino di prugnolo e di corniolo.Se si è nel periodo pre-estivo il cuculo ci accompagnerà con il tipico canto fuori dal bosco, lungo la salita in diagonale, fino al rifugio omonimo. Proseguendo per altri cinque minuti di cammino, troveremo il fontanile denominato “Fonte delle Felci”.


Itinerario numero 5 (Villetta Barrea-Km. 12.400-Stazzo Affogata-Rocca Chiarano)
Difficoltà: media
Tempo di salita: 2,30h
Dislivello: : m.651 – da quota 1.520 a 2.171

L’ultimo itinerario che consigliamo racchiude tutte le bellezze e sensazioni che solo la montagna d’alta quota può farvi provare.Ci si porta con un’auto fino al Km. 12.400 della S.P. per Scanno, qui c’è il punto di accesso del sentiero, facilmente riconoscibile perché costituito da una stradina sterrata con una sbarra che troverete, salendo, sulla vostra destra. Si oltrepassa la sbarra e ci si incammina lungo la carrareccia (sentiero Y3 del P.N.A.) per oltre cinque chilometri. Si arriva così ad uno spiazzo, utilizzato dalla popolazione locale per caricare la legna dei tagli boschivi dell’uso civico, e ci si inerpica sulla sinistra su di un sentiero di fogliame leggermente in salita. Dopo circa dieci minuti di cammino, si esce allo scoperto sulla prateria d’altitudine, si attraversa di nuovo un piccolo tratto di bosco di faggeta per poi arrivare nell’avvallamento dello “stazzo Affogata” a 1869 metri di altitudine.Se osservate sulle rocce rupestri di fronte, fa bella mostra di sé un pino solitario abbarbicato sulla nuda roccia. Qui l’ambiente si commenta da solo, ed è frequente l’avvistamento di esemplari di fauna locale come l’aquila reale.Proseguendo al di sopra dello stazzo (sentiero H2 del P.N.A.) si vede la cresta di Rocca Chiarano raggiungibile con altri trenta minuti di camminata, portandosi così a circa 2.171 metri di altitudine.

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